Il 18 gennaio presso le Serre dei Giardini Margherita, si è conclusa l’VIII edizione di CoopUp Bologna, il percorso di formazione, networking e incubazione d’impresa, promosso da Confcooperative Terre D’Emilia e Kilowatt, in collaborazione con Emil Banca.
Il percorso si è svolto da settembre a novembre 2023 alle Serre e ha coinvolto 8 realtà della Città Metropolitana di Bologna [Qui, nel dettaglio, tutte le realtà partecipanti]
Dopo i saluti introduttivi di Anna Romani [Kilowatt], Letizia Fabbri [Referente Area Promozione e Legale di Confcooperative Terre d’Emilia] e Alberto Montanari [Responsabile Ufficio Terzo Settore di Emil Banca Credito Cooperativo] gli otto team protagonisti si sono presentati, raccontando cosa fanno (o hanno intenzione di fare), quale impatto vogliono generare con le loro attività e in che modo CoopUP Bologna è stato utile. Di seguito alcune delle riflessioni emerse:
CoopUP Bo ci ha insegnato a non innamorarsi della propria idea, a metterla in discussione e rimodularla sulla base del contesto e dei destinatari delle attività, e contemporaneamente a non smettere mai di credere che sia possibile realizzarla [MÖRBIDØ]
CoopUP Bologna ci ha lasciato degli strumenti per riuscire a mettere a terra quella che era un’idea astratta. [Burrumballa]
Abbiamo imparato che è fondamentale indagare con interviste e indagini di mercato i bisogni del pubblico di riferimento e a riflettere se la nostra proposta risponde a questi bisogni [Parsec]
Grazie a CoopUP Bologna adesso abbiamo un modello di business definito [Jama Dumuni]
Grazie a CoopUP Bologna abbiamo capito l’importanza del ricordarsi il motivo, il «perché» si fa qualcosa e si sviluppa un’impresa; spesso, travolt3 dal carico di lavoro, questa motivazione viene dimenticata [NEU Radio]
Hanno chiuso l’evento le riflessioni di Federica Vittori di CheFare e Federica Thiene del collettivo artway of thinking sulla tema della sostenibilità individuale e dei progetti di vita per chi si muove all’interno di organizzazioni a impatto e di nuovi progetti di impresa.
Vittori è partita dal concetto di sostenibilità individuale legata all’equilibrio e al benessere personale, per ricordare, però, che le scelte individuali devono essere lette anche in relazione alle conseguenze che hanno sulle altre persone e sulla comunità. Ha anche ricordato che le fasi di squilibrio e di caos – come quelle iniziali dell’avvio di una impresa – sono quelle in cui si impara di più su noi stessi e sugli altri. Inoltre, ha affrontato il tema della «sostenibilità di classe» specialmente per il lavoro sociale e culturale: infatti il tema dell’accesso al lavoro e alla creazione di impresa anche per chi non viene da una situazione di privilegio è uno dei temi su cui cheFare si interroga da tempo.
Thiene ha invece condotto un intenso momento di riflessione invitando le persone presenti a pensare a quali siano i valori in cui credono. Al di là di tutte le strategie e gli strumenti, infatti, quello che veramente ci fa osare e continuare, anche quando le cose sono incerte o falliscono, sono i valori in cui ognuno crede – sociali e individuali – e che persegue con le azioni della propria vita. Ha invitato a condividerli e a definirli all’interno di ogni gruppo perché sono quelli che tengono in piedi ogni individuo e ogni realtà.
Cogliamo l’occasione per ringraziare chi ha partecipato ieri e per fare un grande in bocca al lupo a tutti e tutte per il futuro.
Appuntamento alla prossima edizione di CooUP Bologna!
Per informazioni sul percorso: coopupbo@confcooperative.it