Secondo appuntamento di CoopUP Bologna, il percorso di formazione, networking e incubazione d’impresa, promosso da Confcooperative Bologna e Kilowatt, in collaborazione con Emil Banca e Irecoop Emilia Romagna, con il contributo della Camera di Commercio di Bologna presso le Serre dei Giardini Margherita, a Bologna, dedicato al benchmarking, un’analisi fondamentale da fare nel momento in cui stiamo sviluppando un’idea di impresa.
Il benchmarking, infatti, permette di studiare cosa fanno gli altri; non solo i concorrenti, cioè quelli che offrono gli stessi servizi, ma anche coloro che sviluppano attività diverse ma si rivolgono a destinatari simili, utilizzano modalità di relazione con la community di riferimento e canali di vendita simili.
Il benchmarking è un’analisi strategica che serve per capire le mancanze o necessità del nostro progetto in relazione a tre ambiti:
1) identità: partendo dalle parole chiave che descrivono la proposta di valore;
2) canali: a partire dalle modalità con cui si entra in relazione con i propri target;
3) modello di business: a partire dalle risorse chiave e chi altro le utilizza
[esempio di scheda per l’analisi benchmark]
Ne abbiamo parlato con due delle realtà del percorso: Ottica Mobile Bologna – MoBo, progetto di ottica semi-ambulante attrezzata e innovativa che mira ad ampliare il servizio, raggiungendo le zone fuori città e e offrendo assistenza e accessibilità a famiglie, singoli e persone con disabilità motorie, e CIRCE, un incubatore ibrido culturale, pensato come una rete che non si limiti ai confini nazionali, anzi li superi; workshop, formazione didattica, inclusione, generando processi sociali concreti. Ricerca artistica e culturale, empowerment femminile, cibo sicuro, consumo e produzione consapevoli, gestione delle risorse naturali in maniera sostenibile sono le tematiche fulcro del progetto. (QUI trovate tutti i protagonisti della V edizione).
Qual é la cosa più interessante che avete capito sul vostro progetto dopo aver fatto l’analisi benchmark?
MoBO >> abbiamo capito che la nostra identità è l’elemento più chiaro e definito. Mentre i canali attraverso i quali adotteremo approcci personalizzati in relazione alla clientela di riferimento e il modello di business rimangono il nostri punto critici, soprattutto perché non abbiamo ancora la conoscenza necessaria per confrontarci con modelli già esistenti, dai quali partire per sviluppare una analisi strategica adatta. Questo ci ha fatto capire l’importanza di raccogliere informazioni dal contesto in cui vogliamo inserirci, mantenendoci sempre aggiornati in modo intersezionale e multidisciplinare.
CIRCE >> Dall’analisi fatta l’aspetto che fra tutti reputiamo interessante e su cui dobbiamo continuare a lavorare è comprendere le aspettative e i bisogni dei clienti. Nello specifico, nel fare l’analisi di benchmark, ci siamo rese conto dell’importanza dell’ambito “canale”, che ci ha aiutato a rispondere alla domanda di cui sopra. Il canale impone trasparenza, informazione e community engagement, elementi fondamentali per raggiungere il target group di riferimento.
In seguito all’action learning*, quale elemento della vostra idea pensate di dare per scontato rispetto al vostro principale pubblico di riferimento?
MoBO >> la nostra idea di impresa è nata da un’ispirazione che parte dall’osservazione dalle esigenze dei nostri genitori; abbiamo pensato che per loro sarebbe stato più comodo e sostenibile avvicinare il servizio di prevenzione e cura delle vista facilitando loro l’accesso, attraverso un’attività itinerante. Avevamo però dato per scontato che il nostro unico pubblico fossero le persone anziane e famiglie con membri disabili, mentre invece il pubblico potrebbe essere molto più ampio e con esigenze e bisogni diversi. Perciò abbiamo fatto un passo indietro e rielaborato nuovi value proposition canvas per ripartire da un punto di vista diverso.
CIRCE >> ci siamo rese conto di aver dato per scontato almeno due elementi: 1) che gli interlocutori/ collaboratori/clienti dell’eventuale Coworking Lab abbiano le nostre stesse competenze e/o priorità; 2) che all’interno del Coworking i freelance (grafici, designer multidisciplinari…) abbiano bisogno anche di un Lab dove sperimentare e che sappiano gestire in maniera autonoma i macchinari.
Descrivete in 3 parole i valori del vostro
MoBo: Cura della vista e degli occhi, inclusione, prevenzione.
CIRCE: progetto Culturale – etico – ibrido
Grazie ai due gruppi per la disponibilità e un grande in bocca al lupo per il loro lavoro!
Per informazioni sul percorso: coopupbo@kilowatt.bo.it / gruppo Facebook.
CONTATTI
MoBo: ilyeez@hotmail.fr
CIRCE: marzia.avallone85@gmail.com
*Con Action learning si indica un tool di problem setting che serve a capire se l’ipotesi definita è un sintomo o una causa, cioè nasconde un altro problema di fondo. L’action learning prevede il coinvolgimento di più persone interne ed esterne al team di progetto; è un dialogo strutturato tra una persona che presenta un problema, un coach che dirige, alcuni intervistatori e uno o più osservatori esterni per arrivare definire meglio le ipotesi di partenza.